Home / Posts Tagged "libri"

Martedì 11 febbraio, l’associazione Chenàbura Sardos pro Israele invita il pubblico a una serata di suspense e intrighi con la presentazione del romanzo “Mossad – Il Cercapersone” (The Pager) di Michael Sfaradi.

L’evento, che si terrà alle ore 19:30 presso la sede dell’associazione in via Lamarmora 88, Cagliari, vedrà la partecipazione speciale dell’autore, Michael Sfaradi, in collegamento remoto direttamente da Tel Aviv. A presentare l’incontro sarà Bruno Spinazzola, che introdurrà il pubblico al mondo avvincente del romanzo.

“Mossad – Il Cercapersone” è un thriller che immerge il lettore nei meandri dello spionaggio israeliano, svelando segreti e dinamiche complesse. Michael Sfaradi, con la sua esperienza e conoscenza del contesto mediorientale, offre un ritratto realistico e avvincente del mondo dell’intelligence.

La serata sarà un’occasione per:

  • Incontrare l’autore: Michael Sfaradi condividerà con il pubblico aneddoti e curiosità sul suo romanzo, rispondendo alle domande e svelando i retroscena della sua scrittura.
  • Esplorare il mondo del Mossad: il romanzo offre uno sguardo approfondito sulle attività e le sfide dell’agenzia di intelligence israeliana, un tema di grande attualità.
  • Riflettere sul contesto geopolitico: la presentazione del libro sarà un’opportunità per approfondire la conoscenza del Medio Oriente e delle sue dinamiche complesse.

L’ingresso è gratuito, ma è necessaria la prenotazione via email all’indirizzo info@chenabura.it o tramite WhatsApp al numero 351 7829438.


Mercoledì 29 gennaio alle ore 18:15, la libreria Le Paoline di Cagliari ospiterà un evento speciale: la presentazione del libro “Rabbino, posso farle una domanda?” di Rav Haim Fabrizio Cipriani. Un’occasione unica per incontrare l’autore e approfondire i temi trattati nel suo ultimo lavoro.

Rav Cipriani, figura di spicco della comunità ebraica italiana, ha raccolto in questo libro le domande più frequenti e significative che gli sono state poste nel corso della sua carriera. Un dialogo aperto e sincero, che spazia dai temi teologici alle questioni etiche, dalle tradizioni ebraiche alle sfide della vita moderna.

La presentazione del libro sarà un’opportunità per:

  • Ascoltare la voce dell’autore: Rav Cipriani condividerà con il pubblico le sue riflessioni e le sue risposte alle domande più complesse, offrendo una prospettiva ricca di spunti di riflessione.
  • Approfondire la conoscenza dell’ebraismo: il libro offre una panoramica completa sui temi fondamentali della fede e della cultura ebraica, rendendoli accessibili a un pubblico ampio.
  • Partecipare a un dialogo aperto: la giornalista Alessandra Addari dialogherà con l’autore, stimolando un confronto costruttivo e coinvolgente.

La serata sarà un’occasione per esplorare le domande più profonde sulla fede e la vita ebraica, in un’atmosfera di dialogo e condivisione.

L’evento è aperto a tutti coloro che desiderano approfondire la propria conoscenza dell’ebraismo e dialogare con una figura di riferimento della comunità ebraica italiana.

Non perdete l’occasione di partecipare a questa serata di dialogo e scoperta, un incontro con Rav Haim Fabrizio Cipriani per esplorare le domande più profonde sulla fede e la vita ebraica.

Per maggiori informazioni: Libreria Paoline di Cagliari – tel. 070.656277 • libreria.ca@paoline.it

E’ arrivato alle stampe uno studio inedito e su basi giuridiche del contratto che rivela le regole di vita familiare e di coppia
nelle comunità ebraiche. Una ricerca su un contratto che ha radici antichissime, come scrive Daniele Zaccheddu giurista e socio di Chenàbura, che grazie all’associazione è stata potuta editare attraverso la casa editrice Giuntina, conosciuta per la sua selettività nelle opere da pubblicare.
Un libro che permette di scoprire la modernità di una cultura che prevedeva la possibilità di divorzio e di divisione dei beni
in base a quanto stabilito nel contratto stipulato dalle parti. Un’opera di estrema modernità che ci fa comprendere anche il modo di vivere della comunità ebraica.
Il libro è stato presentato il 29 dicembre scorso nella sede dell’associazione Chenàbura di Cagliari ed è attualmente in vendita su Amazon.

In “Yalla. Il metodo Yalla Israeliano”, Bruno Spinazzola ha raccolto, attraverso interviste agli ospiti e i soci israeliani, alcune informazioni che permettono di rispondere alla domanda “Perché gli ebrei sono sempre innovativi e sono i nomi più frequenti in tutte le arti?”. Dal cinema alla scienza, gli ebrei si sono sempre distinti come personalità di spicco, con idee innovative che hanno spesso cambiato il modo in cui viene concepita una materia. Freud, Einstein, Ferenczi, Woody Allen sono soltanto alcuni dei personaggi più famosi di origine ebraica. Al fine di comprendere questa sovrarappresentazione tra le menti più geniali e la capacità degli israeliani di creare start up di successo, il presente testo raccoglie alcune delle idee che caratterizzano la cultura imprenditoriale israeliana. Non è infatti un caso che ci siano più unicorn che nelle altre nazioni. Vi sono molte spiegazioni diverse a questo particolare fenomeno, che vanno dall’influenza dell’esercito israeliano tecnologicamente più avanzato all’effetto delle tradizioni ebraiche più antiche, caratterizzate dalla dedizione allo studio e alla continua ricerca di nuove domande. Tali spiegazioni, pur non essendo prive di merito, sono troppo limitate. Quello che invece questo testo ha lo scopo di spiegare è che la chiave è nel modo unico in cui gli israeliani vengono cresciuti, all’interno di una comunità simile a una tribù e con un’infanzia piena di sfide e rischi, che è alla radice della cultura imprenditoriale israeliana.

Warren Buffett una volta disse: “Se vai in Medio Oriente a cercare petrolio, puoi saltare Israele. Se stai cercando cervelli, non cercare oltre. Israele ha dimostrato di possedere una quantità sproporzionata di cervelli ed energie”.

L’interessante ricerca è stata presentata il 19 dicembre 2024 presso la sede dell’associazione Chenàbura.

La storia di Dimitar Peshev è un potente esempio di come un singolo individuo possa fare la differenza, cambiando il corso della storia. La sua vita, segnata da un atto di straordinario coraggio, ci insegna che anche in tempi oscuri, la luce della giustizia può brillare.

Peshev, un avvocato di successo proveniente da una famiglia aristocratica, era una figura di spicco nella politica bulgara. Affascinato dagli ideali totalitari che imperversavano in Europa nel XX secolo, ricoprì importanti cariche, tra cui quella di Ministro della Giustizia e Vicepresidente del Parlamento.

Nel marzo del 1943, un incontro casuale con un vecchio compagno di scuola ebreo cambiò radicalmente la sua vita. L’amico, disperato, gli rivelò un accordo segreto tra il governo bulgaro e i nazisti per la deportazione di tutta la comunità ebraica bulgara verso i campi di sterminio.

Peshev, a differenza di molti altri, comprese la gravità della situazione e decise di agire. Radunò un gruppo di deputati e si recò immediatamente dal Ministro dell’Interno, costringendolo a sospendere l’ordine di deportazione. Non contento, presentò una dura lettera di protesta in Parlamento, sostenendo che solo salvando gli ebrei, la Bulgaria avrebbe salvato il proprio onore.

La sua azione suscitò una forte reazione da parte di altri politici, intellettuali e membri della chiesa ortodossa. Tuttavia, la pressione esercitata da Peshev e dai suoi sostenitori costrinse il governo e il re a fare marcia indietro, salvando la comunità ebraica dalla deportazione.

Peshev pagò caro il suo gesto. Perse la carica di Vicepresidente del Parlamento e rischiò di essere consegnato ai tedeschi. Dopo l’occupazione della Bulgaria da parte dell’Armata Rossa, fu processato dal nuovo regime comunista e condannato a 15 anni di carcere, nonostante le testimonianze degli ebrei che aveva salvato.

Morì in solitudine, senza mai rinnegare il suo gesto. La sua storia, rimasta a lungo nell’ombra, fu riportata alla luce grazie allo studioso Gabriele Nissim, che incontrò casualmente un sopravvissuto ebreo bulgaro durante una ricerca all’Archivio di Yad Vashem a Gerusalemme, e decise di raccontare la vita di Peshev nel libro “L’uomo che fermò Hitler. La storia di Dimitar Peshev, che salvò gli ebrei di una nazione intera”.

La storia di Dimitar Peshev è un esempio di coraggio e umanità in un’epoca buia. La sua azione dimostra che anche un singolo individuo può fare la differenza, scegliendo di schierarsi dalla parte della giustizia.

Un breve estratto da uno scritto di Emilio Lussu per comprendere gli avvenimenti e le contraddizioni di oggi

In “Giustizia e libertà” n.38 30 novembre 1938 pag.3
“…La futura Repubblica Sarda sarà magnanime anche col re di Sardegna. Lo accolse l’isola, fuggiasco dall’invasione giacobina, lo accoglierà ancora una volta, profugo dal dominio ariano-italico. L’isola dell’Asinara gli sarà concessa in usufrutto fino all’ultimo dei suoi discendenti. E potrà tenervi corte, liberamente, a suo piacere. Ci sia concesso ora dare uno sguardo all’avvenire, sì ricco di promesse, in mezzo a tanti disastri presenti. Noi vediamo già gli ebreo-sardi dominare il Mediterraneo: una talassocrazia di scelta razza semitica, sui solchi delle vele fenice. Dopo Mosè, Giosuè e i Maccabei, gli ebrei non conobbero glorie militari.
Ma la Sardegna è una stirpe guerriera. Dalla fusione, scaturirà un popolo scientificamente audace, che non avrà nulla da invidiare ai figli di Romolo e ai granatieri di Pomerania. Sarà l’ora dei Vichinghi del Sud.
Sarà l’ora dell’arrembaggio. E verrà la resa dei conti. La razza ariana italica avrà parecchie gatte da pelare con noi.
Dalla Sardegna, partirà la crociata per la riconquista dell’Italia perduta.”

(n.d.r.)
L’estratto si riferisce a un lungo articolo pubblicato da Emilio Lussu non appena ebbe notizia delle leggi razziali fascisto-monarchiche e conferma quanto il sardismo sia sempre stato avverso ad ogni forma di antisemitismo e solidale col popolo ebraico. Inoltre i sardisti furono sempre favorevoli alla creazione di uno Stato ebraico nel territorio del Mandato di Palestina britannico perché in questo
processo vedevano come in uno specchio la realizzazione del principio di autodeterminazione dei popoli e quindi la prefigurazione di un analoga realizzazione per i popolo sardo. Emilio Lussu che è sempre stato parco di affermazioni indipendentiste, perché pur essendolo e prefigurando generalmente nel suo lessico l’obbiettivo dello Stato sardo Autonomo per motivi politici contingenti alla sua epoca di azione politica nel secondo dopoguerra, da federalista era impegnato in ciò che definiva separatismo ma sbagliando
clamorosamente, dato che questa sua posizione l’avrebbe allontanato dal cuore dei sardisti e lo portò dopo aver perso clamorosamente il Congresso di Cagliari all’abbandono del PSdAz per una scelta che si rivelò fallimentare da tutti i punti di vista che una analisi storico-politica seria dimostra ampiamente. Tuttavia, affrontando l’orrore delle leggi razziali innalza a gran voce, anche perché
Mussolini udisse, la bandiera della Repubblica sarda come luogo di rifugio e prosperità per gli ebrei che intanto pur ostacolati moltissimo dai britannici sceglievano di fuggire dall’Europa nazifascista e dall’ Unione sovietica stalinista e andare a salvarsi nella Palestina Mandataria.

Lo scritto di Lussu ha anche una parte profetica perché prevede la potenza militare del futuro Stato di Israele creata da un popolo considerato in passato come imbelle e inadatto alle armi.

Per concludere vorrei ricordare che i sardisti furono felicissimi della nascita dello Stato d’Israele e dal dopoguerra, in coincidenza anche con la nascita dell’Autonomia regionale sarda, furono sempre sionisti contrariamente all’area socialcomunista che cambiando repentinamente opinione su ordine di Stalin eseguito cinicamente e servilmente da Togliatti divenne, e lo è anche adesso malgrado qualche ipocrita affermazione diversa, contraria allo Stato d’Israele e supporto ideologico e pratico alla ventata di antisemitismo presente in Italia e alla propaganda antisemita/antisionista del terrorismo di Hamas e Iran.

 

Il capolavoro di George Orwell e la sua Neolingua torna a risuonare con forza nel nostro presente. L’associazione Chenàbura Sardos pro Israele ha intrapreso un’iniziativa di grande rilevanza culturale, traducendo estratti del celebre romanzo in diverse lingue: l’inglese originale, l’italiano, l’ucraino e il sardo.

L’obiettivo è quello di stimolare una riflessione critica sul linguaggio, uno strumento che può essere manipolato per controllare il pensiero e la percezione della realtà. Orwell immaginava un mondo distopico in cui una dittatura onnipotente imponeva una lingua artificiale, la Neolingua, per limitare la capacità di espressione e di pensiero dei cittadini.

Ma la Neolingua non è solo una finzione letteraria. Essa rappresenta un monito contro l’uso distorto del linguaggio, una pratica che ritroviamo nei regimi totalitari, nella propaganda politica e, sempre più spesso, nei media contemporanei.

L’iniziativa di Chenàbura vuole sensibilizzare il pubblico sui pericoli di un linguaggio manipolatorio, che può alterare la verità, diffondere disinformazione e incitare all’odio. Le traduzioni in diverse lingue, tra cui l’ucraino, assumono un significato particolare nel contesto attuale, segnato da conflitti e tensioni internazionali.

La scelta di includere il sardo, una lingua minoritaria, sottolinea l’importanza di preservare la diversità linguistica e culturale, un baluardo contro l’omologazione e il pensiero unico.

L’associazione Chenàbura invita tutti a riscoprire Orwell e a riflettere sul potere delle parole, per difendere la libertà di pensiero e di espressione in un mondo sempre più complesso e interconnesso.

Il 4 aprile 2024, il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano ospiterà un evento importante: la presentazione del libro di Alessandro Matta, “Gli ebrei della Sardegna durante le leggi antiebraiche e la Shoah”. Questo libro è il risultato di anni di ricerca e si propone di colmare una lacuna nella storia sarda, raccontando cosa successe alle poche famiglie ebree presenti sull’isola durante il periodo delle leggi razziali e della Shoah.

L’autore, Alessandro Matta, ha dedicato la sua vita allo studio della Shoah e della storia ebraica. In questo libro, ci conduce in un viaggio attraverso documenti d’archivio, testimonianze e storie di vita, per ricostruire un quadro completo di un periodo buio. Matta ci pone domande importanti: come reagirono i sardi alle leggi razziali? Quale fu il ruolo delle autorità? E come gli ebrei sopravvissuti contribuirono alla ricostruzione del dopoguerra?

Questo libro è un’occasione per riflettere sul passato, per non dimenticare le vittime della Shoah e per imparare dagli errori del passato.

Leggi la notizia completa su Comune di Oristano

Un’indagine avvincente, un mistero da svelare, una storia dimenticata che riemerge dal passato: “Gli Ultimi Ebrei” di Claudia Desogus è un romanzo che ci trasporta in un’Alghero inedita, alla scoperta delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Sardegna.

Dopo il successo delle fiabe sarde con “Il Viaggio Incantato”, premiato con il Nabokov Kids 2020, Claudia Desogus torna con un’opera che intreccia storia e fantasia, conducendoci in un’avventura emozionante.

Un’indagine avvincente, un mistero da svelare, una storia dimenticata che riemerge dal passato: “Gli Ultimi Ebrei” di Claudia Desogus, in uscita il 5 maggio per Catartica Edizioni, è un romanzo che ci trasporta in un’Alghero inedita, alla scoperta delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Sardegna.

Dopo il successo delle fiabe sarde con “Il Viaggio Incantato”, premiato con il Nabokov Kids 2020, Claudia Desogus torna con un’opera che intreccia storia e fantasia, conducendoci in un’avventura emozionante.

Un Viaggio nel Tempo tra Alghero e Castelsardo

La storia è ambientata negli anni ’90 e ha come protagonisti due ragazzi che, partendo dal Palazzo Carcassona di Alghero, ancora oggi esistente, si lanciano in un’indagine alla ricerca di gioielli misteriosi e antiche opere d’arte sarde.

Il loro viaggio li porterà a ricostruire la tragica vicenda della famiglia Carcassona, la più potente famiglia ebraica del Quattrocento sardo, costretta a confrontarsi con la drammatica decisione dell’espulsione degli ebrei dal Regno di Spagna nel 1492.

Una Maledizione da Spezzare

Ma l’indagine non è solo una ricostruzione storica: i ragazzi dovranno anche liberare la famiglia Carcassona da una maledizione che incombe su di loro, in un intreccio di eventi prodigiosi e rivelazioni sorprendenti.

Un’indagine avvincente, un mistero da svelare, una storia dimenticata che riemerge dal passato: “Gli Ultimi Ebrei” di Claudia Desogus, in uscita il 5 maggio per Catartica Edizioni, è un romanzo che ci trasporta in un’Alghero inedita, alla scoperta delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Sardegna.

Dopo il successo delle fiabe sarde con “Il Viaggio Incantato”, premiato con il Nabokov Kids 2020, Claudia Desogus torna con un’opera che intreccia storia e fantasia, conducendoci in un’avventura emozionante.

Un Viaggio nel Tempo tra Alghero e Castelsardo

La storia è ambientata negli anni ’90 e ha come protagonisti due ragazzi che, partendo dal Palazzo Carcassona di Alghero, ancora oggi esistente, si lanciano in un’indagine alla ricerca di gioielli misteriosi e antiche opere d’arte sarde.

Il loro viaggio li porterà a ricostruire la tragica vicenda della famiglia Carcassona, la più potente famiglia ebraica del Quattrocento sardo, costretta a confrontarsi con la drammatica decisione dell’espulsione degli ebrei dal Regno di Spagna nel 1492.

Una Maledizione da Spezzare

Ma l’indagine non è solo una ricostruzione storica: i ragazzi dovranno anche liberare la famiglia Carcassona da una maledizione che incombe su di loro, in un intreccio di eventi prodigiosi e rivelazioni sorprendenti.

Il romanzo di Claudia Desogus ci conduce in un viaggio emozionante tra Alghero e Castelsardo, alla scoperta di un episodio poco conosciuto della storia sarda, che ha lasciato tracce importanti nell’isola.

Un’indagine avvincente, un mistero da svelare, una storia dimenticata che riemerge dal passato: “Gli Ultimi Ebrei” di Claudia Desogus, in uscita il 5 maggio per Catartica Edizioni, è un romanzo che ci trasporta in un’Alghero inedita, alla scoperta delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Sardegna.

Dopo il successo delle fiabe sarde con “Il Viaggio Incantato”, premiato con il Nabokov Kids 2020, Claudia Desogus torna con un’opera che intreccia storia e fantasia, conducendoci in un’avventura emozionante.

Un Viaggio nel Tempo tra Alghero e Castelsardo

La storia è ambientata negli anni ’90 e ha come protagonisti due ragazzi che, partendo dal Palazzo Carcassona di Alghero, ancora oggi esistente, si lanciano in un’indagine alla ricerca di gioielli misteriosi e antiche opere d’arte sarde.

Il loro viaggio li porterà a ricostruire la tragica vicenda della famiglia Carcassona, la più potente famiglia ebraica del Quattrocento sardo, costretta a confrontarsi con la drammatica decisione dell’espulsione degli ebrei dal Regno di Spagna nel 1492.

Una Maledizione da Spezzare

Ma l’indagine non è solo una ricostruzione storica: i ragazzi dovranno anche liberare la famiglia Carcassona da una maledizione che incombe su di loro, in un intreccio di eventi prodigiosi e rivelazioni sorprendenti.

Il romanzo di Claudia Desogus ci conduce in un viaggio emozionante tra Alghero e Castelsardo, alla scoperta di un episodio poco conosciuto della storia sarda, che ha lasciato tracce importanti nell’isola.

Un’Eredità Culturale da Riscoprire

“Gli Ultimi Ebrei” è un’opera che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e sulla necessità di riscoprire le nostre radici culturali. Un romanzo che ci appassiona e ci fa conoscere un aspetto inedito della Sardegna.

Il libro è edito dalla casa editrice sassarese Catartica Edizioni, che continua a valorizzare la cultura e la storia della Sardegna attraverso opere di qualità.

Un’Eredità Culturale da Riscoprire

“Gli Ultimi Ebrei” è un’opera che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e sulla necessità di riscoprire le nostre radici culturali. Un romanzo che ci appassiona e ci fa conoscere un aspetto inedito della Sardegna.

Il libro è edito dalla casa editrice sassarese Catartica Edizioni, che continua a valorizzare la cultura e la storia della Sardegna attraverso opere di qualità.

Il romanzo di Claudia Desogus ci conduce in un viaggio emozionante tra Alghero e Castelsardo, alla scoperta di un episodio poco conosciuto della storia sarda, che ha lasciato tracce importanti nell’isola.

Un’Eredità Culturale da Riscoprire

“Gli Ultimi Ebrei” è un’opera che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e sulla necessità di riscoprire le nostre radici culturali. Un romanzo che ci appassiona e ci fa conoscere un aspetto inedito della Sardegna.

Il libro è edito dalla casa editrice sassarese Catartica Edizioni, che continua a valorizzare la cultura e la storia della Sardegna attraverso opere di qualità.

Un Viaggio nel Tempo tra Alghero e Castelsardo

La storia è ambientata negli anni ’90 e ha come protagonisti due ragazzi che, partendo dal Palazzo Carcassona di Alghero, ancora oggi esistente, si lanciano in un’indagine alla ricerca di gioielli misteriosi e antiche opere d’arte sarde.

Il loro viaggio li porterà a ricostruire la tragica vicenda della famiglia Carcassona, la più potente famiglia ebraica del Quattrocento sardo, costretta a confrontarsi con la drammatica decisione dell’espulsione degli ebrei dal Regno di Spagna nel 1492.

Una Maledizione da Spezzare

Ma l’indagine non è solo una ricostruzione storica: i ragazzi dovranno anche liberare la famiglia Carcassona da una maledizione che incombe su di loro, in un intreccio di eventi prodigiosi e rivelazioni sorprendenti.

Il romanzo di Claudia Desogus ci conduce in un viaggio emozionante tra Alghero e Castelsardo, alla scoperta di un episodio poco conosciuto della storia sarda, che ha lasciato tracce importanti nell’isola.

Un’Eredità Culturale da Riscoprire

“Gli Ultimi Ebrei” è un’opera che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e sulla necessità di riscoprire le nostre radici culturali. Un romanzo che ci appassiona e ci fa conoscere un aspetto inedito della Sardegna.

Il libro è edito dalla casa editrice sassarese Catartica Edizioni, che continua a valorizzare la cultura e la storia della Sardegna attraverso opere di qualità.

In “Eretici”, Leonardo Padura ci conduce in un viaggio avvincente che attraversa secoli e continenti, intrecciando le storie di una famiglia ebrea in fuga, un quadro perduto di Rembrandt e le indagini del suo iconico detective, Mario Conde.

Il romanzo, ambientato tra Cuba, Miami, New York e l’Amsterdam del XVII secolo, segue le tracce di Elías Kaminsky, un pittore newyorchese alla ricerca delle sue radici e di un mistero legato a un Rembrandt scomparso. Padura, in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, rivela che il libro nasce dal suo interesse per la storia degli ebrei cubani e dalla volontà di esplorare il tema della libertà individuale.

Uno degli episodi centrali del romanzo è la vicenda della nave Saint Louis, che nel 1939 trasportava rifugiati ebrei da Amburgo a L’Avana. Padura spiega che, nonostante la tradizione di tolleranza di Cuba, la nave fu respinta a causa di dinamiche economiche e pressioni politiche.

L’autore esplora anche il tema dell’identità, sottolineando come molti ebrei cubani, una volta emigrati negli Stati Uniti, abbiano riscoperto le loro radici religiose come forma di sopravvivenza e integrazione.

Un altro aspetto affascinante del romanzo è il legame tra la pittura di Rembrandt e la comunità ebraica di Amsterdam. Padura racconta come la vicinanza con gli ebrei abbia influenzato l’opera del pittore, portandolo a rappresentare l’umanità di Cristo in modo innovativo.

Infine, Padura riflette sul contesto storico in cui è ambientato il romanzo, il 2007, un periodo di transizione per Cuba, sottolineando come, nonostante i cambiamenti politici successivi, la società cubana stia ancora affrontando sfide significative.

Leggi l’intervista completa su La Nuova Sardegna

Un’indagine avvincente, un mistero da svelare, una storia dimenticata che riemerge dal passato: “Gli Ultimi Ebrei” di Claudia Desogus è un romanzo che ci trasporta in un’Alghero inedita, alla scoperta delle tracce lasciate dalla comunità ebraica in Sardegna.

Dopo il successo delle fiabe sarde con “Il Viaggio Incantato”, premiato con il Nabokov Kids 2020, Claudia Desogus torna con un’opera che intreccia storia e fantasia, conducendoci in un’avventura emozionante.

Un Viaggio nel Tempo tra Alghero e Castelsardo

La storia è ambientata negli anni ’90 e ha come protagonisti due ragazzi che, partendo dal Palazzo Carcassona di Alghero, ancora oggi esistente, si lanciano in un’indagine alla ricerca di gioielli misteriosi e antiche opere d’arte sarde.

Il loro viaggio li porterà a ricostruire la tragica vicenda della famiglia Carcassona, la più potente famiglia ebraica del Quattrocento sardo, costretta a confrontarsi con la drammatica decisione dell’espulsione degli ebrei dal Regno di Spagna nel 1492.

Una Maledizione da Spezzare

Ma l’indagine non è solo una ricostruzione storica: i ragazzi dovranno anche liberare la famiglia Carcassona da una maledizione che incombe su di loro, in un intreccio di eventi prodigiosi e rivelazioni sorprendenti.

Il romanzo di Claudia Desogus ci conduce in un viaggio emozionante tra Alghero e Castelsardo, alla scoperta di un episodio poco conosciuto della storia sarda, che ha lasciato tracce importanti nell’isola.

Un’Eredità Culturale da Riscoprire

“Gli Ultimi Ebrei” è un’opera che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e sulla necessità di riscoprire le nostre radici culturali. Un romanzo che ci appassiona e ci fa conoscere un aspetto inedito della Sardegna.

Il libro è edito dalla casa editrice sassarese Catartica Edizioni, che continua a valorizzare la cultura e la storia della Sardegna attraverso opere di qualità.

Il 27 gennaio 2024, il Piccolo Museo di Cultura Ebraica di Cagliari ha ospitato la presentazione del libro di Alessandro Matta, “Gli ebrei della Sardegna durante le leggi antiebraiche e la Shoah”. Un’opera importante, che ricostruisce un capitolo doloroso della storia sarda, dalle leggi razziali del 1938 alla Shoah.

Il libro, edito da La Giuntina e frutto di una lunga ricerca, si interroga su cosa accadde alle poche famiglie ebree presenti in Sardegna durante quegli anni bui. Come reagirono i sardi? Quale fu il ruolo delle autorità? E come gli ebrei sopravvissuti contribuirono alla ricostruzione del dopoguerra?

Attraverso documenti d’archivio, testimonianze e storie di vita, Alessandro Matta ci restituisce un quadro vivido e commovente di un’epoca che non deve essere dimenticata. Un libro che è un monito contro l’odio e l’intolleranza, e un tributo alla memoria di chi ha sofferto.

Leggi la notizia completa su Museoebraico.cagliari

L’autore pur non essendo ebreo di origine si è interessato di una comunità che in Sardegna si è integrata senza alcuna difficoltà, forse unico caso nella storia delle diaspore europee. Per questo motivo l’autore ha affermato anche pubblicamente che “Noi sardi abbiamo tutti una goccia di sangue ebreo”.

Nell’interessante libro di Moncelsi si ripercorre la storia degli ebrei nell’isola,  giunti per la prima volta a seguito delle migrazioni dei popoli del Mediterraneo in epoca pre romana, ma  fu al tempo dell’imperatore Tiberio, nel 19 dell’Era Volgare che venne inviato nell’isola un consistente contingente di 4000 soldati. I soldati ebrei vennero arruolati a forza perchè la comunità israelita di Roma stava diventando sempre più numerosa ed era dunque considerata un pericolo. In questo modo l’imperatore sperava di eliminare il problema ebraico nella capitale e allo stesso tempo fare in modo che ebrei e sardi si massacrassero a vicenda. Non fu così perchè i  soldati nel tempo si integrarono con la popolazione locale come testimoniano i numerosi reperti archeologici ritrovati a dimostrazione del radicamento della comunità nell’isola.

Dopo la dissoluzione dell’Impero romano gli ebrei sardi continuarono ad espandersi e ad avere le loro comunità e le loro sinagoghe, come confermano anche le lettere di papa Gregorio Magno il quale al clero locale dava disposizioni intorno all’atteggiamento da assumere in relazione agli ebrei di Cagliari, esortandolo a rispettare il culto praticato nella loro sinagoga.

Il saggio ripercorre le vicende della comunità sarda fino all’editto di Granada che ebbe come risultato la cacciata anche dall’isola degli ebrei nel 1492. Molti decisero di restare,  ma furono costretti alla conversione e a nascondere ogni segno di appartenenza alla cultura ebraica per non destare I sospetti dell’Inquisizione. Le tracce allora della comunità si persero nel tempo, tanto che alla  vigilia del secondo conflitto mondiale, il censimento del 1938 quantificò in 67 il numero degli ebrei nelle tre province sarde e su di loro si applicarono le restrizioni previste dalle “leggi razziali”, ma non vi furono deportazioni.

Nonostante questa difficile storia ancora oggi secondo Elio Moncelsi è possibile riconoscere moltissimi cognomi ebraici di origine sefardita e usanze e riti che riportano alla cultura ebraica diffusa capillarmente nell’isola.

Di seguito il link alla registrazione della conferenza:

Title

Presentazione del libro

“Mossad, una notte a Teheran”

Di MICHAEL SFARADI

Prefazione di Nicola Porro

Edizione  La nave di Teseo – 2020

 

Evento Organizzato da Associazione Chenàbura – Sardos pro Israele

 Luogo Fondazione “Giuseppe Siotto

Via dei Genovesi, 114

09124 Cagliari,

 

Venerdì 11 Novembre 2022

Orario 18:30

MOSSAD

Una parola che suscita ammirazione e timore allo stesso tempo. Si tratta del servizio di intelligence israeliano che opera all’estero dello Stato ebraico, con analisti ed agenti efficienti e determinati preparati con addestramenti durissimi, sostenuti da tecnologie avanzatissime, informazioni e segreti database sempre aggiornati . Lo scrittore e giornalista Michael Sfaradi ci racconta con due successive spy story basate su straordinarie operazioni veramente accadute questa “macchina da guerra” inarrestabile portandone alla luce il cuore pulsante fatto di esseri umani, donne e uomini con storie, traumi, dubbi ed incertezze.

 

“ Mossad una notte a Teheran”

Il 30 aprile 2018 il premier Benjamin Netanyahu mostrò in diretta televisiva parte dell’archivio segreto sul nucleare iraniano che agenti del Mossad avevano trafugato a Teheran e portato in Israele. In un’operazione unica nella storia dello spionaggio, furono sottratti oltre 55.000 documenti, cartacei ed elettronici, che avevano un peso totale di cinquecento chilogrammi. Secondo gli esperti dell’Intelligence israeliana e della CIA, che visionarono il materiale in anteprima, quei documenti erano la prova che l’Iran stava ingannando il mondo intero e cercava ancora di creare l’atomica. Israele aveva voluto provare al mondo la malafede iraniana, e lo fece attraverso una vasta operazione d’intelligence. Una spy story tesa e incalzante che ricostruisce le tensioni politiche, diplomatiche e militari, che caratterizzarono il periodo che precedette le rivelazioni di Netanyahu e che, basandosi sui misteri dei documenti recuperati, racconta, sotto il velo della fiction, come potrebbe essersi svolta una delle più grandi e controverse operazioni della storia dello spionaggio.

 

“ Operazione fuori dagli schemi”

Nell’ottobre del 2005, arriva sulla scrivania del Memuneh, il direttore del Mossad, un rapporto inaspettato. A inoltrarlo sono gli agenti infiltrati in Siria e quello che contiene lascia il servizio di intelligence israeliano senza parole: il governo di Damasco, con la collaborazione di esperti nord- coreani, sta costruendo un reattore nucleare per scopi militari nel sito sperduto di Al-Kibar. Le informazioni sono dettagliate, l’allerta è altissima, ma prima di agire, prima di prendere qualsivoglia decisione, il Primo ministro israeliano ha bisogno di prove schiaccianti, la cosiddetta “pistola fumante”. È così che scatta l’operazione “Fuori dagli schemi”: un piano perfettamente congegnato, rischiosissimo e non convenzionale, grazie al quale le spie del Mossad proveranno a sventare quella che sembra a tutti gli effetti una delle più grandi minacce di sempre allo Stato ebraico.

Chenabura Museo Sfaradi

Di seguito il link alla registrazione video